Tumore cane: perchè intanto non lo togliamo?E’ davvero la cosa giusta?
Conoscere la natura di una neoformazione è fondamentale per pianificare il trattamento locale più opportuno e comprenderne il comportamento biologico (come ad esempio prevedere i siti di diffusione metastatica). Anche se spesso una delle premure dei proprietari è proprio l’esecuzione della chirurgia, ma l’escissione in toto della massa in prima battuta può non rappresentare l’approccio più corretto. Prima di intervenire col trattamento, è bene valutare l’estensione anatomica del tumore grazie ad un sistema standardizzato che si chiama “TNM”. L’applicazione di questo metodo permette di non trascurare alcun particolare, eseguire al meglio la “stadiazione” del nostro paziente e anche di avere un linguaggio standard per facilitare lo scambio di informazioni con gli altri medici.
Il sistema “TNM” permette di classificare, per ogni neoplasia, l’estensione e l’invasività di ogni tumore primitivo “T”, lo stato di interessamento /non interessamento del linfonodo regionale “N”, e la presenza /assenza di metastasi lontane “M”.
La valutazione di “T” si basa sulla visita clinica, sulla diagnostica per immagini (ad esempio con l’acquisizione di radiografie o esame Tac Total Body) che permetta di capire le dimensioni, i rapporti anatomici della massa, la sua profondità di invasione, e, non meno importante, si basa sull’esame istologico della lesione o di una porzione parziale della massa prelevata con biopsia incisionale che consenta di conoscere “il nome e il cognome” della neoplasia.
Per determinare “N” ci si basa sull’esame fisico, apprezzando se i linfonodi sono mobili o fissi (cioè adesi ai tessuti circostanti), piccoli o aumentati di volume, duri o dolenti. Lo stato di N ha delle importantissime ripercussioni sia sulla scelta del trattamento che sulla prognosi, soprattutto per tumori quali carcinoma polmonare, mammario, osteosarcoma, melanoma del cavo orale e sarcoma istiocitico.
Indagare “M” significa valutare la presenza o assenza di secondarismi a distanza cioè la presenza di organi a distanza o linfonodi a distanza coinvolti dal processo di estensione tumorale. La presenza di metastasi a distanza determina, nella maggior parte dei casi, l’inoperabilità, facendo propendere per un trattamento “palliativo” e non “curativo”.
Tutte le infomazioni del “TNM” sono acquisite prima della scelta terapeutica, e permettono al Veterinario Oncologo di prospettare al proprietario le opzioni terapeutiche e conseguenti aspettative prognostiche, garantendo un punto di vista oggettivo e razionale che dia al proprietario gli strumenti per scegliere consapevolmente il percorso più adeguato per il proprio pet.
Dott.ssa Adele Barbanera – Responsabile servizio di Oncologia Jesivet